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Un potente terremoto colpisce a confine tra California e Messico

1 novembre 2011 - MESSICO - Un potente e poco profondo terremoto di magnitudo 6,5 Richter ha colpito la regione delle isole Revilla Gigedo al largo della costa occidentale del Messico. Il terremoto è stato molto superficiale, a soli 5 ​​km  di profondità e inizialmente ha generato alcune preoccupazioni per un eventuale tsunami, ma il NOAA ha rassicurato che nessuna onda di tsunami e' stata generata la forte sisma. L'epicentro del sisma è stato localizzato a 227 km (141 miglia) a NE di Socorro Island, Messico,ed a circa 333 km (206 miglia) SSE dell'area località di Cabo San Lucas, Baja California Sur, in Messico.


Il terremoto ha colpito la zona di giunzione tra la placca del Pacifico e quella di Cocos.Il terremoto tettonico di oggi dovrebbe suonare come un altro campanello d'allarme per il  rischio  sismico che il pianeta dovrà affrontare se il dinamismo geologico continua ad alterare la stabilità delle placche tettoniche  . The Extinction Protocol-

La mappa futura del mondo



Ci sono diverse risorse che forniscono mappe che rappresentano il futuro panorama geofisico del pianeta Terra. Alcune di queste mappe pretendono di essere il risultato di attività geofisiche relative al 2012, mentre altre non forniscono alcun dettaglio su quando o quale evento provocerà questi cambiamenti. In entrambi i casi, le mappe sono fornite come informazioni che possono o non possono essere importanti per la comprensione degli eventi circa il 2012.

Alcune di queste mappe future fanno riferimento come parte di un esempio delle possibili conseguenze degli eventi cosmici e geofisici per il 2012. Queste mappe forniscono la rappresentazione più vicina al passato dei modelli ciclici geofisici sulla Terra, a varie fonti di profezia e di mappe disegnate da altre persone.

Queste mappe del futuro vengono esaminate per determinare quali sono più in linea con gli eventi e come sono intesi a svolgersi tra oggi e il 2012. Queste mappe sono disponibili per illustrare le possibilità, e non sono da considerarsi fatto assoluto. Anche gli autori di queste mappe sono generalmente cauti circa le pretese di precisione e spesso forniscono un disconoscimento circa i tempi e la precisione delle proprie mappe.

La foto qui sotto mette a disposizione tre diverse rappresentazioni della mappa futura degli Stati Uniti da tre fonti distinte. Queste fonti includono: Gordon-Michael Scallion , Lori Toye , e Eleazer John Deer Running. Se andate a leggere su questi tre autori delle mappe, troverete che la loro visione è venuta in modo del tutto unico e non era basata su mappe disegnate da altre persone. Come potete vedere qui sotto, le mappe sono sorprendentemente simili.



La mappa successiva è una versione della mappa topografica futura degli Stati Uniti come prevista da Gordon-Michael Scallion . Questa mappa fornisce semplicemente una rappresentazione più dettagliata della sua mappa dal grafico precedente.


Quella che segue è una breve carrellata di immagini delle mappe future del Mondo:







Osservata un'altra cometa che viene inghiottita dal sole!

Lo scorso 30 Ottobre 2011 e' stato registrato dal satellite della Nasa SOHO un'altra cometa che si e' disintegrata mentre si dirigeva verso il sole , secondo le prime analisi ci sarebbe stato un aumento del vento solare dopo l'evento che non e' la prima volta ad essere stato osservato dalla sonda spaziale,infatti quello che gli scienziati fino a poco tempo fa' ritenevano un fatto puramente occasionale,si sta rilevando una consuetudine,e questo mette in corrispondenza la teoria che le comete possono interferire con l'attivita' della nostra stella provocando intense espulsioni di massa coronale dopo il loro impatto .

Space Weather 

Terremoto 6,0 Richter colpisce la Cina

1 Novembre 2011 - Due terremoti di media intensita' hanno colpito la Cina rispettivamente nella parte nord-ovest e sud-ovest secondo il servizio geologico statunitense USGS.Un terremoto di 6.0 della scala Richter ha colpito la regione dello Xinjiang a circa 60 miglia dalla citta' di Yining,mentre l'atro terremoto di magnitudo 5,6 e' stato registrato tra le provincie del Sishuan e Gansu non ci sono per il momento notizie di ferimenti.
L'ultimo terremoto di grossa intensita' che ha interessato la Cina e' avvenuto nel 2008 un 7,9 della scala Richter nella regione dello Sichuan che provoco' circa 90.000 decessi.

Crisi, i manganelli come risposta

di Michele Paris

Negli ultimi giorni, molte città degli Stati Uniti hanno fatto registrare una preoccupante escalation della repressione da parte delle forze di polizia contro le manifestazioni di protesta ormai note in tutto il mondo con il nome di “Occupy Wall Street”. La brutalità impiegata dalle autorità un po’ ovunque nel paese fa seguito alle dure prese di posizione di sindaci e amministratori locali contro un movimento in grandissima parte pacifico e dimostra come la pazienza della classe dirigente americana verso le decine di migliaia di persone scese nelle piazze stia giungendo al termine.


Tra i più violenti interventi della polizia in questi giorni spicca quello andato in scena a partire da martedì a Oakland, città affacciata sulla Baia di San Francisco. Qui le forze dell’ordine sono state protagoniste di violenti scontri per disperdere i manifestanti e impedire loro di rioccupare la piazza del municipio. Nella sola giornata di martedì, gli arresti sono stati 250 e la polizia ha causato il ferimento di un veterano della guerra in Iraq tra i manifestanti, Scott Olsen, colpito da un proiettile vagante e ora ricoverato in condizioni critiche.

Il soffocamento delle proteste a Oakland ha avuto il pieno appoggio del sindaco democratico, Jean Quan, ed è avvenuto in concomitanza con la presenza di Barack Obama nella vicina San Francisco. Il presidente stava presiedendo ad un evento esclusivo per raccogliere finanziamenti elettorali in un hotel della città e, ovviamente, non ha fatto alcun riferimento alle violenze della polizia. Anche nella stessa città californiana, ritenuta una delle più liberal d’America, sempre martedì le autorità hanno poi ordinato ai manifestanti di abbandonare i loro accampamenti a downtown, perché illegali.


Nonostante molti politici democratici in queste settimane abbiano espresso apprezzamento per le ragioni alla base del movimento Occupy Wall Street, sono stati spesso proprio i sindaci di questo partito a ordinare la più dura repressione nelle città americane. A Chicago, ad esempio, dove il sindaco è l’ex capo di gabinetto di Obama, Rahm Emanuel, nelle scorse settimane sono stati arrestati più di 300 manifestanti. Il sindaco democratico di Atlanta, Kasim Reed, ha invece definito “necessari” i 53 arresti operati mercoledì scorso dalla polizia tra gli occupanti di un parco pubblico nella metropoli della Georgia.

Le stesse autorità cittadine hanno invariabilmente citato come giustificazione per arresti e sgomberi brutali i timori per presunte infiltrazioni criminali tra i manifestanti, oppure generici quanto ingiustificati motivi di ordine pubblico o addirittura preoccupazioni per le condizioni igieniche degli accampamenti. Questa è stata finora la strategia dei sindaci di metropoli come Los Angeles, Philadelphia, Boston, Baltimora ed altre ancora.

Secondo i dati raccolti da un sito web d’oltreoceano, basati sui rapporti delle forze di polizia e sui resoconti dei media, a partire dal mese di settembre - quando è nato a New York il movimento Occupy Wall Street - gli arresti di manifestanti nel paese sarebbero più di 2.500.

Se i racconti delle manifestazioni e degli scontri tra dimostranti e polizia si sono moltiplicati con l’espandersi della protesta negli USA, la gran parte dei media ha però evitato di denunciare il comportamento delle forze di sicurezza. Di fronte a questo atteggiamento di giornali e televisioni, c’è da chiedersi quali reazioni ci sarebbero state negli Stati Uniti se la brutale repressione di manifestazioni di protesta pacifiche come quella a cui si assiste ormai quotidianamente nelle città americane avesse avuto luogo, ad esempio, in Iran o a Cuba.

Con ampi strati della popolazione americana costretti a fare i conti con l’intensificarsi della crisi economica, con un livello di disoccupazione sempre alle stelle e con i devastanti effetti delle misure di austerity già adottate e ancora da implementare sia a livello statale che federale, le tensioni sociali e la partecipazione popolare al movimento Occupy Wall Street non faranno altro che aumentare nei prossimi mesi.

In questa atmosfera di crescente conflittualità negli Stati Uniti, la risposta violenta delle istituzioni alle proteste spontanee di queste settimane rappresenta solo un primo avvertimento, diretto non solo ai manifestanti ma a tutti i cittadini americani. Le élite politiche americane non sono infatti disposte ad accettare proteste di piazza prolungate e sono pronte perciò ad utilizzare la forza per reprimere qualsiasi movimento popolare che possa rappresentare una minaccia per la stabilità del sistema.

La popolazione mondiale ha raggiunto quota 7 miliardi!

Lunedì 31 ottobre per la prima volta la popolazione del pianeta raggiungerà i 7 miliardi di persone. E' una stima dell'ONU.

"Abbiamo raggiunto 6000 milioni appena nel 1999, e dodici anni dopo siamo a sette miliardi, sollevando dubbi sul fatto che riusciremo a ottenere 8, 9 miliardi o oltre senza vedere aumentare i tassi di mortalità relativi alla insicurezza alimentare , alle malattie, ai conflitti ", dice Robert Engelman, direttore del World Watch Institute di Washington DC .


Attorno al 1800, il demografo Thomas Robert Malthus avvertì che la fornitura di cibo non sarebbe stata in grado di tenere il passo con un crescente numero di persone. E ha previsto che a una certa soglia, che fissò a un miliardo di persone, ci sarebbero state massicce epidemie, carestie, e un disastro nel numero di esseri umani.

E ancora oggi, la popolazione umana è sette volte la soglia di crisi di Malthus'. Certo, epidemie e carestie rimangono un problema grave in molte parti del mondo. Ma l'essere umano medio sta vivendo una vita più lunga e sana che ai tempi di Malthus, che ha portato alcune persone a respingere la teoria di Malthus.

Non così in fretta, dice Jonathan Foley, direttore della University of Minnesota’s Institute on the Environment.

"Gli esseri umani non sono esenti dalle osservazioni di Malthus. Abbiamo appena rinviato ancora e ancora e ancora attraverso l'innovazione ".



Foley dice che la rivoluzione industriale, la rivoluzione verde e altre nuove tecnologie hanno incrementato la produttività agricola ben oltre ciò che Malthus aveva previsto. "Ma alla fine della giornata, fantasma di Malthus è ancora in agguato sopra di noi", aggiunge.

Finora, noi possiamo avere innovato la nostra via d'uscita dalla fame di massa e da altri problemi, ma quelle molte innovazionio hanno creato una serie di problemi ambientali che minacciano il nostro futuro, dice Foley.

Prendete l'agricoltura, per esempio. "Per nutrire sette miliardi di persone occorre un sacco di terra, un sacco di acqua, e un sacco di energia". "Il 40 per cento di tutta la terra sul pianeta è dedicata alla crescita del cibo, il 70 per cento di tutta l'acqua che consumiamo viene utilizzato per irrigare le coltivazioni. E circa un terzo di tutte le emissioni di gas serra provengono dall' agricoltura ".

Questo rende l'agricoltura il solo unico e grande contributo al cambiamento climatico, la perdita delle speci, e la scarsità idrica globale, che stanno raggiungendo punti critici. E Foley dice che siamo già vivendo diverse limitazioni.

"Il limite della nostra capacità di nutrire il mondo, la nostra capacità di stabilizzare il nostro clima, la capacità di mantenere intatta la biosfera, e la capacità di mantenere intatte le nostre risorse idriche. Non possiamo inventare la nostra uscita da ogni limite. Possiamo spingerci sempre più vicino ai limiti fisici del pianeta, ma stiamo gia vivendo oltre i nostri limiti."

Tuttavia, afferma Laurie Mazur, direttore della ong Population Justice Project "Se ciascuno sul pianeta mangia come le persone in India, per lo più vegetariani, la produzione agricola mondiale potrebbe nutrire oggi circa 10 miliardi di persone".

In altre parole, non ci sarebbe alcuna scarsità di cibo.

"Ma d'altra parte, se noi tutti abbiamo mangiato come si è fatto negli Stati Uniti, una dieta a base di carne molto intensa, la relativa produzione agricola andrebbe ad alimentare solo due miliardi e mezzo di persone".

Questo perché il 40 per cento dei raccolti odierni sono utilizzati come mangimi per animali, rendendo la produzione di latte e carne tra i più inefficienti tipi di agricoltura. Nel frattempo, oggi la maggior parte del consumo viene dai paesi sviluppati. Ma questo sta cambiando velocemente almeno ne grandi paesi sviluppati come Cina e India.

Non c'è consenso su quanti abitanti potrebbe sostenere la Terra, ma quello che andrebbe fatto è soprattutto un accesso equo alle risorse, anche ambientali. Negli Stati Uniti ogni individuo consuma 400 litri di acqua al giorno mentre in Etiopia solo 8-10. Quindi, laddove ci sono degli sprechi occorre intervenire, mentre dove le risorse scarseggiano bisogna investire affinché possano essere accessibili a tutti.

Svelato il motore delle stelle

Il motore che alimenta le stelle non ha piu' segreti. Per la prima volta le teorie sui meccanismi che lo alimentano sono state ''toccate con mano'' grazie ad un esperimento internazionale i cui rivelatori si trovano in Italia, nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn)
L'esperimento si chiama Borexino ed e' una collaborazione internazionale fra tre gruppi dell'Infn, tre universita' statunitensi, e altri gruppi tedeschi, russi, francesi, polacchi, coordinata dall'italiano Gianpaolo Bellini di universita' di Milano e Infn.
Dopo i risultati straordinari sul superamento della velocita' della luce, a stupire sono ancora una volta i neutrini studiati sotto la roccia del Gran Sasso. Questa volta i neutrini non sono quelli ''spediti'' dal Cern di Ginevra, ma quelli prodotti dal Sole. Sono neutrini di bassissima energia prodotti dalla fusione nucleare che alimenta le stelle e per la prima volta hanno permesso di dimostrare l'esistenza delle reazioni nucleari che avvengono nel cuore delle stelle, ipotizzate da molto tempo ma finora mai dimostrate.
La reazione osservata nell'esperimento si chiama ''reazione nucleare dominante'' (nota anche come catena protone-protone, o pp). In essa i nuclei di idrogeno si fondono dando vita al deuterio e portano la temperatura nelle stelle fino a dieci milioni di gradi. Nelle stelle piu' grandi del Sole, invece, la stessa reazione non produce abbastanza energia per contrastare la forza gravitazionale della materia stellare e farebbe implodere la stella su se stessa. A evitare il collasso e' un altro ciclo di fusione nucleare che coinvolge nuclei di carbonio, azoto e ossigeno e fa impennare la temperatura delle stelle oltre 18 milioni di gradi. Se questo ciclo, chiamato Cno, non esistesse, le stelle sarebbero molto piu' rare e l'universo decisamente piu' buio.
La prova che queste reazioni sono proprio quelle che fanno ''accendere'' le stelle e' venuta dalla misura di una reazione ''figlia'', fatta attraverso l'analisi dei neutrini che provengono dal Sole. E' stato possibile perche' la fusione nucleare che avviene nelle stelle produce una grande quantita' di neutrini a bassissima energia che in parte raggiungono la Terra, molto difficili da rivelare. Posto nelle caverne sotterranee dei Laboratori del Gran Sasso, sotto 1,4 chilometri di roccia, l'esperimento Borexino e' oggi l'unico al mondo in grado di misurare in tempo reale i netrini solari, annullando ogni altro disturbo. La roccia assorbe infatti i raggi cosmici, mentre le tecnologie sviluppate dall'esperimento permettono di sopprimere le tracce di radioattivita' a livelli mai ottenuti fino ad oggi. In questo modo e' possibile schermare l'esperimento e far emergere i deboli segnali prodotti dai rarissimi urti dei neutrini con la grande massa di materiale del rivelatore.
fonte: ansa.it

 


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