La carcassa di una balena è stata ritrovata a oltre 700 metri dalla costa, nella zona dell'estuario del fiume Humber in Inghilterra. Si tratta di una femmina di 10 metri morta dopo essere rimasta bloccata nelle acqua basse e fangose. Ultimamente gli esperti hanno registrato un aumento nel numero di cetacei spiaggiati: una prima spiegazione potrebbe essere individuata nell'innalzamento delle maree, che raggiungono l'entroterra. In più, le balene potrebbero aver modificato i loro percorsi a causa cambiamento delle correnti oceaniche che portano acqua più fredda dai Mari del nord. (AP Photo / Anna Gowthorpe, PA)
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La sonda Keplero alla ricerca di nuovi pianeti "abitabili"
L'osservatorio orbitante Keplero è specificamente progettato per trovare pianeti simili alla Terra intorno a stelle vicine.
All'inizio di quest'anno, il team di Keplero ha rilasciato i dati della prima missione durata 136 giorni, i quali si sono rivelati un vero e proprio jackpot. In quel periodo Keplero guardò circa 150.000 stelle bersaglio e trovò prove per 1.235 esopianeti potenziali. Un bel bottino questo.
Da allora, la maggior parte del lavoro su questo database è stato quello di identificare le caratteristiche di tutti questi pianeti extrasolari.
Ma, un tale insieme di dati di grandi dimensioni permette anche di effettuare analisi statistiche, da cui possono essere fatte delle proiezioni.
Ma, un tale insieme di dati di grandi dimensioni permette anche di effettuare analisi statistiche, da cui possono essere fatte delle proiezioni.
Wesley Traub del California Institute of Technology di Pasadena (vedi curriculum su sito NASA) ha rivelato i dati di tale studio. Traub ha guardato solo le stelle che sono più simili al Sole, cioè quelle con classificazione F, G o K.
I risultati sono chiari. Traub afferma che i pianeti di medie dimensioni hanno le stesse probabilità di essere trovati attorno a deboli stelle e su quelle luminose. Di contrasto, molti piccoli pianeti appaiono attorno a stelle deboli. Questo è quasi certamente dovuto al fatto che i piccoli pianeti sono più difficili da vedere.
E' anche più facile, per Keplero, osservare i pianeti che sono più vicini alle loro stelle, perchè ricerca minuscoli cambiamenti di luminosità a causa del loro transito. Ecco perchè quasi un terzo di tutti i rilevamenti di Keplero orbitano sulla loro stella in meno di 42 giorni. Per la maggior parte, questi pianeti orbitano troppo vicini per essere nella "Zona Abitabile".
Quello che interessa la maggior parte degli astronomi è il numero degli esopianeti che orbitano ad una distanza maggiore, all'interno della "Zona Abitabile". La maggior parte di questi pianeti sono troppo lontani dalla loro stella, per essere rilevati da Keplero. Ma Traub afferma che l'analisi dei suoi dati fornisce un metodo per comprendere quanti di essi ce ne possono essere.
Questo perchè ha trovato una legge di potenza che descrive quanti numeri di stelle possono esserci con un rispettivo dato orbitale. Quindi, tutto quello che si deve fare è acquisire un lungo periodo orbitale equivalente nella "Zona Abitabile", per capire quanti pianeti ci possono essere a questa distanza.
Ecco la risposta: "si prevede che circa un terzo delle stelle FGK abbia, almeno, un pianeta terrestre nella Zona Abitabile".
Si evince da questa misurazione che esistono molti pianeti come la Terra là fuori.
Scozia: creata una cellula sintetica "metallica"
Abbiamo tutti familiarità con l'idea di forme di vita metalliche come robot senzienti, ma da qualche parte là fuori, la vita metallica può realmente essersi evoluta, proprio come la vita organica qui sulla Terra. Un gruppo di ricerca scozzese ha tirato fuori le prove sulla possibilità di creare cellule sintetiche che si riproducono e si evolvono, interamente realizzate in metallo.
Non esiste nessun motivo per cui forme di vita metalliche non possano esistere
, è solo che non ne abbiamo incontrata nessuna e nessuno è sicuro di come avrebbero funzionato. Per dimostrare che si tratta di un qualcosa di fisicamente possibile, un team di ricerca dell'Università di Glasgow ha creato alcune cellule - simili a bolle - chiamate "iCHELLs", composte di elementi metallici come il tungsteno legati con l'ossigeno e il fosforo. Queste bolle possono auto-assemblarsi ed esibiscono molte delle stesse proprietà che permettono alle cellule organiche di fare quello che fanno, tra cui una struttura interna e una membrana esterna selettivamente porosa, che permette ad altre molecole di attraversarle. Potrebbe anche essere possibile selezionare le cellule metalliche fino a farle produrre fotosintesi.
, è solo che non ne abbiamo incontrata nessuna e nessuno è sicuro di come avrebbero funzionato. Per dimostrare che si tratta di un qualcosa di fisicamente possibile, un team di ricerca dell'Università di Glasgow ha creato alcune cellule - simili a bolle - chiamate "iCHELLs", composte di elementi metallici come il tungsteno legati con l'ossigeno e il fosforo. Queste bolle possono auto-assemblarsi ed esibiscono molte delle stesse proprietà che permettono alle cellule organiche di fare quello che fanno, tra cui una struttura interna e una membrana esterna selettivamente porosa, che permette ad altre molecole di attraversarle. Potrebbe anche essere possibile selezionare le cellule metalliche fino a farle produrre fotosintesi.
La parte difficile, a questo punto, è di comprendere sul come far impregnare le cellule metalliche con un qualcosa come il DNA, per consentire loro di auto-replicarsi ed evolversi, ma questo può - in effetti - essere possibile: le bolle possono essere utilizzate come modelli per creare più bolle e gli esperimenti suggeriscono che le bolle possono essere, anche, in grado di alterare la chimica proprio per adattarsi ad ambienti diversi. Se tutto questo funzionerà al punto in cui possiamo dire, almeno, di si, è sicuramente possibile che forme di vita metalliche si siano evolute e ciò avrebbe enormi implicazioni per la nostra ricerca di vita extraterrestre.
Fonte
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CONTATTI TRA LA CIVILTA' MAYA E GLI EXTRATERRESTRI?
nuovo documentario sulla civiltà Maya fornirà la prova del contatto extraterrestre con l’antica cultura maya, secondo quanto ha dichiarato un funzionario del governo messicano e produttore del film. In “Revelations of the Mayans 2012 and Beyond”, attualmente in produzione, si affermerà che i Maya hanno avuto contatti con gli extraterrestri
Il Messico rilascerà codici, manufatti e documenti significativi che evidenziano il contatto tra i Maya e gli extraterrestri,
e tutte queste informazioni saranno confermate dagli archeologi”, ha detto Julia-Levy, figlio dell’attore Raul Julia. In un comunicato al TheWrap, Luis Augusto Garcia Rosado, Ministro del turismo dello lo stato messicano di Campeche, ha detto che sono emerse nuove prove “del contatto tra i Maya e gli extraterrestri, supportato dalle traduzioni di alcuni codici, che il governo ha mantenuto al sicuro nei propri sotterranei per diverso tempo.”
e tutte queste informazioni saranno confermate dagli archeologi”, ha detto Julia-Levy, figlio dell’attore Raul Julia. In un comunicato al TheWrap, Luis Augusto Garcia Rosado, Ministro del turismo dello lo stato messicano di Campeche, ha detto che sono emerse nuove prove “del contatto tra i Maya e gli extraterrestri, supportato dalle traduzioni di alcuni codici, che il governo ha mantenuto al sicuro nei propri sotterranei per diverso tempo.”
Nella conversazione telefonica, ha anche parlato di “un’area di atterraggio nella giungla antica di 3000 anni.”
Raul Julia (foto accanto) sostiene che c’è la prova che i Maya avevano intenzione di guidare il pianeta per migliaia di anni, ma furono costretti a fuggire dopo un’invasione degli “uomini dalle intenzioni oscure”, lasciandosi così dietro le evidenze che erano una razza avanzata.
“Il governo messicano non sta facendo queste dichiarazioni per conto proprio – tutto ciò che diciamo, lo diciamo senza riserve”, ha detto.
Il film sarà diretto da Juan Carlos Rulfo, che ha vinto l’Humanitas Prize per “Whose to remain” nel 2009 e il Premio della Giuria al Sundance Gran Internazionale per il Documentario “In the Pit” nel 2006. Juan Diego Rodriguez Gonzalez fungerà da produttore esecutivo del Guatemala, e Eduardo Vertiz come produttore esecutivo messicano.
E ci si aspetta che le persone prendano sul serio questo documentario, perché i messaggi sono cruciali per la sopravvivenza umana, afferma con insistenza Julia-Levy.
Quando Julia-Levy, con il produttore Ed Elbert e il co-produttore Sheila McCarthy hanno annunciato al TheWrap nel mese di agosto la loro collaborazione per il loro documentario messicano, sono stati cauti nel parlare di contatti alieni, e Julia-Levy ammette che gli era stato ordinato di non dire nulla.
Link: Mayan Secrets to Be Revealed by Mexican Government in 2012 Doc
In questo link all’articolo sopra, alla domanda sul “contatto alieno” Rosado ha detto che il suo paese stava semplicemente offrendo accesso per la realizzazione del documentario “a zone precedentemente inesplorate di un sito Maya di Calakmul” (immagine). Ora, anche il governo guatemalteco ha aderito al progetto, acconsentendo anche l’accesso agli artefatti e alle profezie di recente scoperta.
Benchè il governo guatemalteco non offre informazioni sugli alieni, si è unito al Messico per sostenere il progetto. “Il Guatemala, come il Messico, è sede dell’avanzata e antica civiltà dei Maya… ha anche mantenuto alcune scoperte archeologiche classificate e ritiene che è ora di portare queste informazioni nel nuovo documentario”, questo è quanto ha detto il ministro del turismo del Guatemala, Guillermo Novielli Quezada, in un comunicato.
Ha detto che il paese sta lavorando con i registi per “il bene dell’umanità“.
Raul Julia, sostiene che il fine di cooperare è venuto direttamente dal presidente del paese, Alvaro Colom Caballero.
Il Guatemala è sito archeologico di un grande numero di insediamenti Maya pre-colombiani concentrati nel Bacino di Mirador, che include la grande città altamente organizzata di El Mirador.
In un aspetto curioso del nuovo annuncio il ministro del Guatemala Quezada è stato citato come un riferimento a “Mirador, la piramide più grande del mondo”.
Mirador, non è il nome di una piramide. E’ il nome della città intera, che comprende diverse piramidi, la più grande delle quali è La Danta – e ci si aspetta che il ministro del Guatemala dovrebbe saperlo.
“Revelations of the Mayans 2012 and Beyond” inizia le riprese il 15 novembre ed è prevista l’uscita in sala alla fine del 2012, prima della fine del calendario Maya (21 dicembre 2012).
Mentre scenari apocalittici si focalizzano sul calendario che termina il 21 dicembre 2012, molti studiosi sottolineano che semplicemente in quella data si azzera un ciclo di 5126 anni.
Cina: il tifone Nesat si sta abbattendo su Hong kong
In queste ore la Cina è tenuta sotto scacco dal tifone Nesat, e a quanto pare Hong Kong è una città letteralmente paralizzata. Tutto è stato chiuso, dalle scuole alle aziende.
Il terribile tifone, dopo essere passato nelle Filippine, nei giorni scorsi, causando morti e feriti, ora si dirige in Cina. Nesat ha raggiunto Hong Kong a una velocità di 350 km/h.
L’allarme dell’arrivo del tifone è stato dato la scorsa notte e, infatti, già da stamattina a Hong Kong si è cominciato a sentire un vento forte unito a pioggia.
Fino ad ora non ci sono stati morti ma solo qualche ferito, colpito dai rami degli alberi divelti dalla forza dell’uragano. L’allerta, a Hong Kong, durerà fino a domani in quanto si prevede che il tifone inizierà a dirigersi verso la parte meridionale della Cina.
I danni maggiori di Nesat, comunque sia, si sono registrati nelle Filippine ove tantissime persone sono state colpite dalla sua veemenza.
Non è la prima volta che tifoni con forza analoga a quella di Nesat colpiscono, tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, Hong Kong, le Filippine e le zone costiere della Cina meridionale.
Ultimamente troppe esercitazioni,per eventuali catastrofi?
Dal 3 al 10 ottobre 2011 la Svizzera svolge un'esercitazione simulata (SimEX) a Kriens LU. In questo modo tiene conto delle direttive dell'UN INSARAG (United Nations International Search and Rescue Advisory Group), secondo cui le squadre di soccorso che operano a livello internazionale devono effettuare regolarmente esercitazioni per essere in grado di far fronte alle esigenze in caso di interventi dovuti a terremoti e altre catastrofi ingenti.
L'esercitazione internazionale in caso di catastrofe è organizzata dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) in stretta collaborazione con il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS). Prevede una combinazione di esercizi di stato maggiore virtuali ed elementi operativi.
L'esercitazione si basa sulla simulazione di un forte sisma nell'area di Basilea con migliaia di morti e feriti e ingenti danni agli immobili e all'industria. Undici squadre provenienti da dieci Paesi e la direzione dell'esercizio composta da specialisti internazionali svolgono esercitazioni sui metodi di ricerca e salvataggio e su come contattare la popolazione locale e le autorità cantonali e nazionali. Si esaminano anche i processi di gestione dal momento dell'allarme alla smobilitazione, necessari in caso di intervento internazionale su vasta scala.
L'esercitazione si basa sulla simulazione di un forte sisma nell'area di Basilea con migliaia di morti e feriti e ingenti danni agli immobili e all'industria. Undici squadre provenienti da dieci Paesi e la direzione dell'esercizio composta da specialisti internazionali svolgono esercitazioni sui metodi di ricerca e salvataggio e su come contattare la popolazione locale e le autorità cantonali e nazionali. Si esaminano anche i processi di gestione dal momento dell'allarme alla smobilitazione, necessari in caso di intervento internazionale su vasta scala.
Gli americani vogliono creare una No-Fly-Zone sulla luna!
Sembra uno scherzo, ma non è così.
Gli americani stavolta hanno deciso di imporre una no-fly-zone sulla Luna e più specificamente nei pressi dei luoghi di sbarco dell’Apollo ed altre zone, tra cui il lato oscuro della Luna.
Le motivazioni sembrano essere quelle di preservare e proteggere questi siti storici, ma forse anche nascondere qualcosa.
Secondo la rivista Science i siti delle missioni Apollo 11 e 17 sono off-limits con una percorso base di 75 per 225 metri da ogni luogo di allunaggio. Peccato (per loro) che dal 1967 è in vigore l'Outer Space Treaty, un trattato che disciplina le attività degli Stati nell'esplorazione e nell'uso dello spazio esterno, compresi la luna e altri corpi celesti, adottato all’unanimità da tutto il Mondo. Ciò significa che NESSUNO può avanzare pretese o imporre una qualsiasi azione unilaterale su un corpo celeste e questo è scritto a chiare lettere sull’articolo 2 che così recita:
Secondo la rivista Science i siti delle missioni Apollo 11 e 17 sono off-limits con una percorso base di 75 per 225 metri da ogni luogo di allunaggio. Peccato (per loro) che dal 1967 è in vigore l'Outer Space Treaty, un trattato che disciplina le attività degli Stati nell'esplorazione e nell'uso dello spazio esterno, compresi la luna e altri corpi celesti, adottato all’unanimità da tutto il Mondo. Ciò significa che NESSUNO può avanzare pretese o imporre una qualsiasi azione unilaterale su un corpo celeste e questo è scritto a chiare lettere sull’articolo 2 che così recita:
Articolo II Lo spazio extra-atmosferico, compresi la luna e altri corpi celesti, non è soggetto a pretese di appropriazione nazionale di sovranità, per mezzo di uso o di occupazione, o da qualsiasi altro mezzo.
L'effetto pratico del Trattato, che è quello di impedire ogni diritto di proprietà privata allo stesso modo in cui il diritto del mare impedisce a chiunque l'appropriazione del mare. Ma l’America, anche se non giuridicamente vincolante, “consiglia e raccomanda” alle altre potenze spaziali di tenersi alla larga: l’X-37B è sempre in agguato.
Una delle restrizioni più assurde riguarda l’eventuale studio degli scarti di cibo e feci degli astronauti, che potrebbe “rivelare” come si comportano i batteri dopo più di 40 anni di esposizione alle radiazioni solari. Stronzate sembra la parola più appropriata.
Un’altra restrizione sembra proibire lo studio di oggetti metallici lasciati sul suolo lunare per studiarne il degrado. E questa ci può stare. Ma la Luna è di tutti e questo è tutto!
Un altro dei motivi che ha spinto la Nasa a comportarsi in questo modo potrebbe essere rappresentato dal Google Lunar X PRIZE, un progetto per inviare un robot mobile sulla superficie selenita in grado di inviare immagini.
O forse per nascondere la più grande bugia di sempre: che in verità sulla Luna non abbiamo messo mai piede.
letto su:http://altranews.blogspot.com
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