Puigdemont arrestato in Germania, scoppia la rivolta a Barcellona

Appena due giorni dopo il nuovo mandato di arresto europeo emesso nei suoi confronti da Madrid,
il leader separatista è stato fermato in Germania domenica 25 marzo mentre cercava di rientrare in Belgio, Paese scelto come rifugio quattro mesi fa. E ora rischia concretamente di ritrovarsi nel giro di pochi mesi in una cella spagnola. La notizia del fermo ha avuto il primo effetto di infiammare la Catalogna. Migliaia di indipendentisti sono scesi in piazza a Barcellona e a Girona.
Nella capitale catalana ci sono stati anche scontri con la polizia. Gli agenti hanno sparato colpi a salve, caricato e colpito con i manganelli i manifestanti che lanciavano oggetti e cercavano di irrompere negli uffici del rappresentante di Madrid. I manifestanti hanno poi bloccato il traffico in quattro diverse autostrade. Forse non è un caso che la Spagna abbia atteso che Puigdemont uscisse dal Belgio per emettere un nuovo mandato d'arresto, dopo un primo tentativo abortito a dicembre scorso. Per il leader catalano il problema è che rispetto al sistema giudiziario belga, tra le cui pieghe i suoi legali hanno avuto buon gioco a destreggiarsi, quello tedesco riconosce in toto i reati contestati da Madrid: ribellione e malversazione.

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