Come la cannabis sta terrorizzando le multinazionali del farmaco

Secondo alcuni osservatori la guerra tra cannabis medica e medicina ufficiale è già in atto da tempo.
Ed è nient’altro che l’ultimo capitolo di un contenzioso storico che da sempre oppone le medicine naturali alle multinazionali del farmaco. Prima della cannabis era toccata la stessa sorte per esempio alle vitamine o al magnesio, relegate nel recinto delle “cure alternative”: definizione che in buona sostanza equivale ad essere classificati come medicine “di serie b”, sulla quale poco si finanzia la ricerca, e poco si verificano i risultati.



Già alcune settimane fa avevamo analizzato questo tema, riferendovi di come la Fda (l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei farmaci) stesse procedendo perinibire le aziende produttrici di farmaci a base di Cbd (cannabidiolo, uno dei principali principi attivi della cannabis) dal pubblicizzare i propri prodotti.

Ora è una ricerca scientifica realizzata dall’Università della Georgia e pubblicata sulla rivista Health Affairs a fornire spunti decisivi per capire meglio il perché di tanto ostracismo verso le cure a base di cannabis. Secondo quanto riportato dai ricercatori americani, infatti, la progressiva regolamentazione dell’accesso alle medicine a base di marijuana rischia di comportare notevoli perdite economiche per le grandi aziende farmaceutiche.

Secondo i dati gli stati USA che hanno legalizzato la cannabis terapeutica hanno registrato un risparmio, su base annua, di circa 165 milioni di dollari. Questo perché i pazienti che, per il trattamento di disturbi come dolore, depressione, disordini del sonno, ansia, assumono cannabis medica rinunciano ai farmaci tradizionali, più costosi e talvolta meno efficaci.

Ma non è tutto. Secondo i ricercatori dell’Università della Georgia, infatti, se tutti gli stati americani approvassero l’accesso ai farmaci a base di cannabinoidi per tutte le patologie per le quali la ricerca scientifica ha già verificato i benefici apportati dalla cannabis, si potrebbe ottenere un risparmio di mezzo miliardo di dollari l’anno.

Una cifra molto consistente, che permetterebbe forte risparmi per molti malati e per i sistemi sanitari pubblici, ma che evidentemente andrebbe a danno di chi quei soldi riceve, cioè le case farmaceutiche.


via Zapping

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5 commenti:

Farouq ha detto...

Canna o non canna, sono invece preoccupato perché non si vede ancora il super virus che sarà responsabile di un'epidemia globale

Tempi tecnici oppure hanno delle difficoltà a crearlo? vedremo

Anonimo ha detto...

Ci sono tantissimi motivi del perché hanno proibito la cannabis, ma quella che è maggiormente la motivazione e che viene trascurata spesso dalla rete informando, è che la cannabis uccide/fa cacciare via, l'arconte (demone) che dimora dentro l'essere umano. Con questo non sto dicendo che bisogna abusarne. La questione è che è una pianta miracolosa proveniente da un altro pianeta che c'è stata donata per tantissime cose ma che purtroppo il suo utilizzo viene ancora boicottato è precluso per il bene del pianeta e dei suoi abitanti per molti utilizzi in tutte le sue sfumature..

Anonimo ha detto...

virus globale? Cannabis che caccia gli arconti dal corpo???
MA CHE CAVOLO VI FUMATE??? Ma davvero dite? così stupidi siete?....non ho parole...

Anonimo ha detto...

Io si che le ho le parole! Viva Dio! Viva Gesù Cristo! Viva il cristianesimo! Viva Duterte! Viva la morte che il grande Presidente filippino Duterte dispensa ai mercanti di morte spacciatori!

Anonimo ha detto...

Dio è un il primo farmaco creato per calmare le inquietudini degli inconsapevoli oggetti (aka scimmie umane); da quando c'è la tv, però, è diventato obsoleto

 


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