Bambini nel fango e sugli alberi: ecco come crescerli intelligenti ed equilibrati





Tutti ci ricordiamo quanto fosse bello essere bambini, andare in giro in bicicletta, correre nei prati, giocare alla campana, a saltare la corda, ad arrampicarsi sugli alberi… ma quanti bambini al giorno d’oggi potranno dire lo stesso quando avranno la nostra età? Purtroppo saranno pochi, una ricerca ha fatto una sconcertante scoperta, un bambino su dieci non sa andare in bicicletta e non si è mai arrampicato su un albero e ignora i giochi che noi facevamo all’aperto.

La ricerca condotta sui Bambini all’aperto ha preso in esame le abitudini di 12mila famiglie con figli dai 5 ai 12 anni in oltre 10 paesi, il risultato sconcertante è che i bambini trascorrono solo una media di 30 minuti al giorno a giocare all’aperto. Negli States quasi la metà dei bambini in età prescolare non esce a giocare fuori casa tutti i giorni e nel Regno Unito il 64% dei bambini esce fuori a giocare meno di una volta alla settimana e il 20% non si è mai arrampicato su un albero.



Ma ancora più sconvolgente è il fatto che la ricerca ha evidenziato che non c’è relazione tra il tempo trascorso all’aperto e lo status sociale, ma piuttosto che sono proprio i genitori a non volere che i figli stiano all’aperto a giocare sugli alberi, a sporcarsi o addirittura giocare con altri bambini senza la supervisione di un adulto.


Io mi ricordo la mia infanzia come un periodo bellissimo, nel quale si giocava tutti insieme, ci si trovava al parco e si dava la caccia alle farfalle o si cercava di catturare qualche rana, si facevano lunghe gite in bici e ci si sporcava a più non posso, ma non ricordo che mia madre mi abbia mai detto “non fare così che poi ti sporchi”. Andavamo ogni pomeriggio al parco e ci si incontrava, si andava in altalena a turno, si giocava a nascondino tra i cespugli, si correva e a volte ci si sbocciava il ginocchio, ma niente che un po’ di “mercurocromo” non potesse guarire!

Oggi la realtà è molto diversa, ci sono genitori iper-protettivi che tarpano le ali ai figli, non gli permettono di divertirsi come dovrebbero e magari preferiscono per loro una lezione di pilates in una costosissima palestra… Ma l’unica cosa di cui hanno veramente bisogno i bambini è l’interagire fra di loro in contesti differenti da quelli stereotipati della società.

E’ anche vero che oggi i genitori lavorano molto e non hanno il tempo materiale per portare i figli al parco e che dietro ogni cespuglio potrebbe nascondersi una minaccia più grave di un ginocchio sbucciato, ma è anche vero che come genitori dobbiamo fare uno sforzo e spronare i bambini a vivere all’aperto quanto più possibile, a contatto con la natura e con i loro coetanei.

Ci sono luoghi adatti ai bambini come parchi oppure dei boschi che rappresentano ambineti ricchi di stimoli e di sfide dove sono costretti a lavorare con la fantasia per divertirsi.

L’importanza di giocare all’aperto per i bambini ricopre un ruolo fondamentale per la crescita equilibrata nella quale imparano a prendere decisioni, a risolvere i problemi, e a responsabilizzarsi anche nei confronti degli altri bambini che giocano con loro e soprattutto a rispettarsi a vicenda. Inoltre è un ambiente dove è più facile gestire le emozioni o per lo meno imparare a gestirle, socializzando e affrontando le paure e prendendone il controllo.

Un altro importante passo che affrontano i bambini che giocano all’aperto è quello di imparare a sviluppare la propria creatività, costruendo attrezzi con bastoni e pietre, sviluppando manualità e fantasia e migliorando lo sviluppo cerebrale.

E’ anche importante il fatto che restando all’aperto hanno più opportunità per sviluppare degli interessi propri senza pressioni, non puntando al risultato ma alla propria soddisfazione personale; imparano a coltivare le amicizie e a relazionarsi con gli altri in modo equo ed è un concentrato di felicità e soddisfazione oltre che una fonte inesauribile di benessere.

Quindi è importante che i bambini giochino all’aperto con i propri coetanei, senza l’oppressiva presenza di un adulto e consapevoli del fatto che si possono sporcare o fare male, possono trovarsi a fronteggiare situazioni complicate o divertenti e devono imparare e risolverle.

Lasciate giocare i bambini!

http://ligea.altervista.org/bambini-nel-fango-e-sugli-alberi-ecco-come-crescerli-intelligenti-ed-equilibrati/

5 commenti:

Anonimo ha detto...

io a mio figlio ancora prima di insegnargli a dire mamma e papà gli ho insegnato le parolacce e le bestemmie in dialetto siciliano perché voglio che diventi un duro,come diciamo in Sicilia uno che tiene li cugghiuna

Anonimo ha detto...

Dove andremo a finire.. No comment.

Anonimo ha detto...

Essere intelligenti ed equilibrati non ha niente a che vedere con l'essere un duro...anzi

2311 ha detto...

Praticamente stai facendo diventare tuo figlio un maleducato. Poveraccio

Anonimo ha detto...

12:39 sei un arripuddutu e un sugaminchiapoppu

 


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