Quando non ricordiamo i sogni e' per un motivo...

Sogniamo tutte le notti anche se la mattina dopo, al nostro risveglio, non ce lo ricordiamo. È quello che gli psicologi chiamano “rammemorazione onirica“: la capacità che ognuno di noi ha di ricordare i propri sogni.

C’è chi è in grado di ricordare un sogno a settimana, chi invece riesce a ricordarne cinque diversi di una stessa notte, o altri ancora che non ricordano sogni per mesi. Innanzitutto dobbiamo chiarire una questione: ricordare molti sogni non è un fatto positivo. I grandi sognatori, secondo quanto riportato dallo psicanalista Pascal Neveu avrebbero maggiori difficoltà di concentrazione durante la giornata. Un’altra credenza da sfatare è quella che vuole il sogno collegato alla qualità del sonno. Sognare molto sarebbe secondo questa teoria legato a disturbi notturni. La ricercatrice di dinamica cerebrale del centro per le neuroscienze di Lione, Perrine Ruby, ha fatto un po’ di chiarezza: “Abbiamo scoperto che le persone che ricordano spesso i loro sogni hanno complessivamente un tempo di veglia, durante il sonno, più lungo rispetto agli altri. I grandi sognatori hanno dei risvegli della durata di circa due minuti che non necessariamente, però, corrispondono a una cattiva qualità del sonno“. In pratica chi sogna molto sarebbe più sveglio durante la notte senza esserne cosciente. Questa veglia permette di essere più sensibili agli stimoli esterni. “È per questo che memorizzano meglio le loro attività oniriche”, ha continuato la professoressa: “Durante il sonno il cervello non riesce a memorizzare nuove informazioni, ha bisogno di risvegliarsi per farlo”. La chiarezza con la quale ricordiamo i sogni dipenderebbe dalla fase del sonno nel quale ci si sveglia. La fase REM, detta anche, del “sonno paradossale“, è quella in cui si hanno più possibilità di sognare. I sogni durante la fase REM si ricordano più facilmente perché sono più riconoscibili i personaggi e gli intrecci sono più complessi e facili da memorizzare. Durante le altre fasi, i sogni hanno una forma più lineare, sono vaghi e difficilmente si distinguono come “sogni strani”. Se sei tra quelli che non ricordano i propri sogni potresti allora puntare la sveglia a intervalli regolari durante la notte e una volta risvegliato appuntare i sogni che hai fatto su un’agenda. Allenando giorno dopo giorno la memoria e cogliendo l’attimo esatto in cui si è nella fase REM, ricordarli il mattino seguente diventerà automatico, a costo di passare notti in bianco.



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