INFLUENZA: CROLLO DELLE VACCINAZIONI, LA GENTE SI E' SVEGLIATA!

(AGI) - Roma, 23 nov. - Drammatico calo delle vaccinazioni contro l'influenza stagionale in Italia: siamo tornati ai livelli di inizio anni 2000, quando le coperture vaccinali erano decisamente basse. E oltre un anziano su due sceglie di non vaccinarsi, mettendo a rischio la propria salute e quella degli altri. Lo segnala l'Istituto Superiore di Sanita', lanciando l'appello a vaccinarsi subito, quando la stagione influenzale vera e propria non e' ancora iniziata. Il trend delle vaccinazioni, avverte l'Iss, e' "decisamente negativo negli ultimi cinque anni, con un decremento di sei punti percentuali nella popolazione generale". Nella stagione 2009/2010 si attestava infatti al 19,6% contro il 13,6% del 2014/2015. Due punti percentuali netti sono stati persi lo scorso anno. La copertura nel 2013/2014 si attestava, infatti, al 15,6%. Sei punti in meno che fanno un'enorme differenza: ogni punto percentuale in meno rischia di comportare migliaia di casi in piu', perche' il vaccinato non protegge solo se stesso ma anche gli altri (e' il cosiddetto "effetto gregge").
Le coperture relative alla popolazione anziana (eta' superiore ai 65 anni, a maggiore rischio) hanno seguito lo stesso trend, ovviamente su percentuali maggiori. La copertura vaccinale negli anziani, che era al di sotto del 50% prima del 2000, era cresciuta, fino a toccare una punta massima del 68,3%, nel 2005/2006, per poi scendere a partire dalla stagione successiva a quella dell'anno pandemico (il 2009), ma restando al di sopra del 60% fino al 2011/2012, per poi crollare dal 55,4% del 2013/2014 al 48,6% del 2014/2015. "La causa del trend negativo e' dovuto in parte a falsi allarmi legati a presunti danni da vaccino o impurita' presenti in alcuni lotti - afferma Walter Ricciardi, Presidente dell'Istituto Superiore di Sanita' -. In nessun caso, questi allarmi sono stati confermati. Anzi, ci sono diversi studi che mostrano un effetto protettivo del vaccino, sia fra i bambini di eta' compresa fra i 6 mesi e i 2 anni (per i quali comunque la vaccinazione non viene raccomandata in Italia) che nelle persone a rischio di complicanze. In particolare, oltre a ridurre il rischio diretto di gravi complicanze, talvolta letali, insorgenti nel corso di un attacco influenzale, il vaccino e' in grado di ridurre il rischio di eventi cardiovascolari, come mostrato da studi sperimentali ed osservazionali condotti in diversi gruppi di popolazione".
(AGI) .

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