La misteriosa origine dei 5 tibetani e del loro funzionamento





L’origine di questi esercizi è misteriosa. Ma il loro effetto sul corpo e la mente parla chiaro: il benessere e i cambiamenti positivi che vengono stimolati hanno attirato anche l’attenzione degli scienziati
che cercano di spiegare come movimenti all’apparenza semplici possano provocare anche incredibili guarigioni e ringiovanimenti.


LA MISTERIOSA ORIGINE DEI 5 RITI TIBETANI

Furono divulgati per la prima volta nel 1939 da Peter Kelder nel suo opuscolo “L’occhio della Rivelazione”, successivamente ristampato come “L’Antico Segreto della Fontana della Giovinezza”. In questo libro, pubblicato in italiano col titolo I Cinque Tibetani, l’autore racconta di essere venuto a conoscenza dei riti da un colonnello in pensione dell’esercito britannico, il quale avrebbe scoperto un misterioso e remoto monastero nella regione himalayana i cui monaci erano a conoscenza del segreto della fonte dell’eterna giovinezza. Il segreto consisterebbe nella pratica quotidiana di cinque esercizi (detti “riti”), i quali vengono descritti nel libro insieme ad alcuni altri brevi insegnamenti circa l’alimentazione e lo stile di vita.Il soggiorno nel misterioso monastero tibetano aveva letteralmente trasformato il colonnello da un signore anziano, curvo e quasi calvo, in un uomo sano e forte dall’aspetto di un quarantenne.

Nel monastero, non si vedeva da nessuna parte uomini o donne anziani. I lama, scherzando bonariamente, si riferivano al colonnello chiamandolo “l’Antico”, perché molto tempo era trascorso da quando avevano visto qualcuno che sembrasse vecchio come lui. Per loro, egli costituiva quasi una novità.
“Per le prime settimane dopo il mio arrivo”, disse il colonnello, “mi sentii come un pesce fuor d’acqua. Ogni cosa che vedevo era per me fonte di meraviglia, a volte potevo a stento credere ai miei occhi. Presto, la mia salute cominciò a migliorare. Riuscivo a dormire profondamente di notte, ed ogni mattina mi svegliavo sentendomi sempre più fresco ed energico. Di lì a poco, mi resi conto che il mio bastone da passeggio mi era necessario solo durante le escursioni sui monti”.


COME LAVORANO E PERCHE’ FUNZIONANO

Il colonnello spiega esattamente in che modo ha ottenuto questo notevole ringiovanimento. “La prima cosa importante che mi venne insegnata al mio ingresso nel monastero”, disse il colonnello, “fu questa: il corpo ha sette centri di energia che potremmo chiamare vortici. Gli Indù li chiamano chakra. Essi sono dei potenti campi elettrici, invisibili ai nostri occhi, e tuttavia assolutamente reali. Questi sette vortici controllano le sette ghiandole a secrezione interna nel sistema endocrino, e le ghiandole endocrine, a loro volta, regolano tutte le funzioni del corpo, compreso il processo di invecchiamento.

In un corpo sano, ognuno di questi sette vortici ruota a grande velocità, consentendo all’energia vitale, chiamata anche prana ovvero energia eterica, di fluire verso l’alto attraverso il sistema endocrino. Ma se uno o più di questi vortici inizia a rallentare, il flusso di energia vitale risulta inibito o bloccato, e, ecco, questo potrebbe essere un altro modo per definire l’invecchiamento ed un precario stato di salute.

Il modo più rapido per riacquistare la giovinezza, la salute e la vitalità consiste nel riavviare il normale movimento rotatorio di questi centri energetici. Ciò si può realizzare mediante cinque semplici esercizi. Ciascuno di essi è efficace di per sé, ma i migliori risultati si ottengono con la pratica di tutti e cinque.”

I sette chakra sono così localizzati : 1) le ghiandole della riproduzione 2) il pancreas 3) le ghiandole surrenali 4) il timo 5) la tiroide 6) la ghiandola pineale 7) la ghiandola pituitaria.

I 5 riti tibetani stimolano ed attivano i chakra e, di conseguenza, rivitalizzano le ghiandole. Dato che questi esercizi stimolano in modo tanto efficace i diversi sistemi energetici, i risultati saranno subito percepibili a chi li pratica. Gli esercizi sono abbastanza dolci da poter essere eseguiti da chiunque e a qualunque età.

TESTIMONIANZE DI GUARIGIONE E RINGIOVANIMENTO

Il riequilibrio mirato delle ghiandole agisce sul livello biochimico degli enzimi e degli ormoni, influenzando fortemente la nostra sensazione di benessere e la nostra sfera emozionale, perché le cellule possono replicarsi e prosperare come quando eravamo giovani. Le varie edizioni del libro riportano anche in appendice lettere di testimonianza da parte dei lettori che hanno messo in pratica i riti, i quali affermano di aver ottenuto da essi innumerevoli benefici, dalla ricrescita dei capelli al miglioramento di vista, memoria, potenza sessuale, elasticità, energia in generale.

Il Dr. Bowen, che pratica questi esercizi da 15 anni, afferma che questi esercizi stimolano il corpo in modo da ottenere davvero tutti questi benefici. Il Dr. David Selman spiega “Queste ghiandole aiutano a mantenere l’equilibrio omeostatico della struttura chimica corporea e le sue funzioni automatiche. La tiroide e l’ipofisi, che sono legate alla produzione dell’ormone della crescita associato all’invecchiamento, fanno parte del sistema endocrino. Esse sono situate nell’area della testa e del collo, ed i Riti funzionano ottimamente impegnando quella zona ed attivando quelle ghiandole. Negli studi scientifici, l’introduzione di piccole quantità di questo ormone della crescita ha dimostrato di rallentare il processo di invecchiamento.”

CONSIGLI SULLA PRATICA 
Per ricavarne un’effettiva utilità è preferibile esercitarsi con costanza e possibilmente ogni giorno e preferibilmente appena alzati. I riti si possono comunque eseguire anche di sera; in questo caso, vi regaleranno tranquillità e una migliore qualità del sonno. 
Si comincia con il praticare ogni posizione per 3 volte aumentando di 3 ogni settimana; cioè 3 nella prima settimana, 6 nella seconda, e così via fino ad arrivare ad un massimo di 21; i testi consigliano di non superare le 21 ripetizioni per ogni posizione. 
Rispetta la successione degli esercizi perché sono concepiti in modo da completarsi e integrarsi l’un l’altro. 
Osserva la corretta respirazione evitando assolutamente di trattenere il respiro tra l’inspirazione e l’espirazione. L’inizio della respirazione (inspirazione) coincide con l’inizio del movimento e con l’assunzione della posizione; durante l’abbandono della posizione si espira. 
Regola la velocità di ogni rito con la capacità di respirazione. 
Non praticare mai a stomaco pieno. Durante la pratica, o subito dopo, bere un bicchiere d’acqua con qualche goccia di limone. 
Evitate di forzare il vostro corpo soprattutto all’inizio. 
Sii presente e consapevole dei movimenti del corpo. Fai in modo che ogni rito sia come una meditazione del corpo tenendo possibilmente gli occhi chiusi nel corso degli esercizi. 

Raccomandazione molto importante, trascurata nella maggior parte dei testi e che rende i movimenti veramente efficaci, è quella di eseguire la contrazione anale durante ogni inspirazione, rilassando la contrazione durante l’espirazione: la stimolazione anale manda il flusso di energia lungo tutti i chakra mentre il rilassamento spinge l’energia in tutto il corpo. L’inspirazione deve essere eseguita dal naso; si può anche espirare dalla bocca per effettuare un’opera di purificazione del corpo.

LA PRATICA DEI 5 RITI TIBETANI


Nel video seguente è mostrata la successione dei 5 tibetani. Per chi vuole approfondire consiglio di acquistare il libro oppure il DVD.

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