“Da quando ho iniziato a ridere non prendo più farmaci”

11074189_962507397113956_610022554894383959_n1Ridere è una cosa seria, è proprio il caso di dirlo. Questa è la storia di Lucia, una ragazza di Ancona che – in seguito a vari lutti familiari – ha visto peggiorare molto la sua salute. Il suo percorso di crescita spazia in molti ambiti,
dal Reiki all’Ayurveda, ma è stato l’incontro con lo Yoga della Risata a dare una vera svolta alla sua vita.
Dopo aver fatto il Leader training in Yoga della Risata a Luglio sono entrata sempre più in contatto con le persone che gravitano intorno a questa disciplina incredibile. La mia teacher Lara Lucaccioni mi aveva parlato di una leader da lei formata qualche mese prima che, grazie agli esercizi di risata aveva riscontrato dei benefici che andavano oltre il semplice benessere o un rinnovato buonumore. Così ho deciso di incontrarla e farmi raccontare la sua storia.
ERNIA IATALE E GASTRITE CRONICA
Lucia è un’igienista dentale che vive ad Ancona e che, negli ultimi anni, ha vissuto molti eventi che l’hanno destabilizzata emotivamente e che influenzando il suo fisico, hanno aggravato la sua salute. I dolori alla bocca dello stomaco si erano fatti sempre più forti e frequenti e soffriva di un reflusso gastroesofageo costante. Decide quindi di fare una gastroscopia unel novembre 2010 e scopre di avere un’ernia iatale, un disturbo purtroppo molto diffuso, con conseguente gastrite cronica.
ESOMEPRAZOLO A VITA

Il suo gastroenterologo quindi le prescrive una dose giornaliera di esomeprazolo. Fin quano dovrà prenderla? Purtroppo per sempre.
Lucia comincia la sua cura e inizialmente assume 80 mg al giorno, 40 la mattina e 40 la sera. Riesce poi a diminuire la dose a 40mg per poi finire con 20mg giornalieri di mantenimento. Nei periodi più duri risale a 40mg al giorno, ad esempio durante i cambi di stagione o nei momenti più stressanti.

LE ALTERNATIVE CHE NON FUNZIONANO
Sapere di dover assumere un farmaco per tutta la vita per poter star bene non è un’aspettativa piacevole, quindi Lucia si mette alla ricerca di alternative valide. Prova a sospendere l’uso dell’ esomeprazolo più volte ma dopo 3 giorni al massimo senza farmaco i reflussi acidi le corrodono la bocca, fino a toglierle la voce. Tenta con l‘aloe e vari fitoterapici con i quali riesce a tenere a bada il suo problema per una settimana al massimo ma la sua ernia rimane lì, e con lei i dolori opprimenti e il reflusso.
LA SVOLTA CON LO YOGA DELLA RISATA

Finché, nel maggio di quest’anno, Lucia scopre lo Yoga della Risata e decide di diventare Leader con Lara. Dopo il primo giorno di training Lucia si sente particolarmente bene e la mattina seguente, al bar con un amico, si rende conto di aver dimenticato di prendere l’esomeprazolo. Le era successo altre volte e non si preoccupa molto, in più pensa che potrebbe vedere come si sentirà la sera seguente, dopo altre 6 ore di risate.
Incredibilmente la sera non sperimenta nessuna acidità e così decide volontariamente, dal giorno dopo di interrompere l’assunzione del farmaco, supportata dalla risate quotidiane che deve fare per la sfida dei 40 giorni (dopo il leader training ogni partecipante deve accettare una sfida: ridere almeno 10 minuti al giorno per 40 giorni, con degli esercizi che si apprendono durante il corso).

I primi tre giorni passano e Lucia non sente nessun disturbo allo stomaco, continua diligente con 10 minuti di risata dopo pranzo e dopo cena e, con suo enorme stupore, arriva ad una settimana senza esomeprazolo. Mi racconta anche che in quella settimana non era stata particolarmente attenta all’alimentazione, concedendosi tre cene fuori durante le quali si rilassa e si concede di tutto, bevendo anche vino e caffè (notoriamente rschiosi per l’ernia iatale).
Passano altre due settimane e Lucia continua a stare bene. L’esomeprazolo lo ritrova pulendo in cucina, impolverato. Ad oggi sono passati 3 mesi e Lucia – nonostante ogni tanto abbia dovuto assumere un antiacido in alcune giornate più pesanti di altre – ha interrotto una cura che le era stata prescritta per tutta la vita e con la quale faceva ormai i conti da 5 anni.
RIDERE FA BENE A TUTTO!
Il potere della risata di pancia è tale che, dopo 10 minuti, il corpo comincia a donarci un cocktail di ormoni della gioia che rilassano la muscolatura (quindi anche il diaframma e lo stomaco) e aumentano il nostro benessere generale a ogni livello (leggete qui se volete saperne di più). Lucia mi spiega che sicuramente la risata le dona una buona dose di ormoni della felicità ma sente che è soprattutto una questione fisica e meccanica ad averla aiutata: ridendo muove e stimola il diaframma (centro del terzo chakra), dove si trova anche l’ernia, e aiuta così il cibo che spesso non riesce a scendere ed essere digerito correttamente – provocando quindi acidità e dolore – a fare il suo percorso naturale.
Di storie incredibili come queste, legate alla risata, se ne sente parlare sempre più ed è importante diffonderle perché questa dello Yoga della Risata è una vera rivoluzione, forse l’unica possibile.
Se ognuno di noi si impegnasse a ridere ogni giorno, anche senza nessun motivo per farlo, se lo Yoga della Risata entrasse in ogni scuola, ospedale, governo, azienda… sono sicura che questo sarebbe un mondo senza più guerre.

Tratto da: dionidream

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Se la dovesse sentire Renzi questa...
Perderete il lavoro?
Siete a spasso?
Vi crolla il mondo intorno?
Fatevi una bella e sana risata.
Non Gufate.

Anonimo ha detto...

Un consiglio a tutte le donne vorrei dare;se in vecchiaia non volete un viso solcato dalle rughe dovete ridere il meno possibile. Lo posso affermare con certezza(o quasi)perchè ricercatori medici britannici hanno portato all'attenzione dei media internazionali il caso di una donna vecchia che aveva il viso come quello di una ragazzina,senza neanche una ruga,per il fatto di non avere mai riso e mai esternato emozioni in tutta la sua vita(non aveva mai esternato emozioni affettive neanche addirittura verso i propri figli).Oltretutto è anche cosa risaputa e logica che ridere spesso o fare il viso crucciato continuamente cambia la morfologia del viso predisponendolo alla rugosità.

 


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