STAMPARE EURO, GRECIA: VARARE UNA VALUTA PARALLELA, NAZIONALIZZARE LE BANCHE. (E’ PER QUESTO CHE VAROUFAKIS "SI E’ DIMESSO” ?)


DI TYLER DURDEN
Come detto prima, a seguire l’importantissimo referendum di oggi i Greci potrebbero rendersi conto di aver bruciato tutti i ponti che li collegano con l’Eurozona.
Comunque, c’è sempre un collegamento fondamentale: le insolventi banche greche fanno affidamento sulla buona volontà della BCE riguardo l’ELA. Abbiamo spiegato molte volte che anche solo una riduzione collaterale dell’ELA porterebbe immediatamente a un prelievo forzoso ai danni dei correntisti, ecco che dalla Deutsche Bank George Saravelos dà una versione semplificata dei potenziali peggiori scenari possibili per la Grecia nei prossimi giorni:



“La BCE ha in programma un meeting domani [oggi, NdT] per decidere riguardo l’ELA. Una sospensione integrale metterebbe a repentaglio l’intero sistema bancario e sarebbe un ulteriore passo in direzione dell’uscita dall’Eurozona. Tutta la liquidità dell’ELA a disposizione delle banche greche (e con essa i depositi) diventerebbero immediatamente esigibili dalla Banca di Grecia. Il mantenimento dell’ELA ai livelli attuali è la soluzione più probabile, almeno fino a che non si sarà concretizzata una reazione politica da parte dell’Europa. Tutto ciò sicuramente aumenterà la tensione economica nei giorni a venire”. 

Tutto ciò ovviamente fa intendere che non esista una via formale per espellere la Grecia dall’Euro, ma che l’unica carta in mano alla Troika e alla BCE per negoziare è solo un lento (o non poi così lento) collasso economico e finanziario greco. 

Tuttavia ciò penalizza entrambe le parti, perchè mentre la Grecia e la BCE potrebbero essere sul ciglio di un crollo finale, la Grecia dalla sua ha ancora un oggetto di immenso valore: una macchina per stampare Euro. 

Non si potrebbe arrivare a tanto: secondo Ambrose Evans Pritchard del Telegraph, il quale cita direttamente Yanis Varoufakis, dice che la Grecia “Se necessario stamperà una valuta parallela e delle cambiali in stile California, in formato elettronico. Avremmo dovuto farlo la settimana scorsa”. 

La California ha diffuso dei coupon temporanei per pagare i conti a seguito della carenza di liquidità creatasi nel 2008 dopo la crisi di Lehmann. Varoufakis insiste che questo non è un preludio all’uscita della Grecia dall’Euro, ma un’azione legale all’interno dell’inviolabile sacralità dell’unione monetaria. 

In altre parole: fare parte dell’Eurozona, ma senza propriamente usare l’Euro. 

Non è tutto, perchè a seconda di quanto aggressivamente la BCE si comporterà con Atene, la Grecia potrebbe fare due ulteriori passi in avanti “nucleari”, il primo nazionalizzare le banche e il secondo iniziando a stampare una valuta di cui non è più membro! 

Fonti interne a Syriza dicono che il Ministro delle Finanze greco sta valutando opzioni per prendere controllo diretto del sistema bancario piuttosto che optare per una confisca draconiana ai danni dei correntisti ­ un bail-in con una soglia superiore agli 8.000€ - e per prevenire che alcune banche vengano chiuse su ordine della BCE. 

I funzionari del governo ammettono che ciò potrebbe condurre a scontri senza precedenti con le autorità dell’UE. Ma la posizione di Syriza attualmente è che la loro unica difesa contro il potere egemonico è la guerriglia. 

I più estremi all’interno del partito – tra di loro non c’è Varoufakis – chiedono la testa del governatore Stournaras, un superstite che aveva ricevuto l’incarico dal precedente governo. 

Vogliono che venga insediato una nuova squadra, una che sia disposta a ricorrere alla riserve segrete della Banca Centrale e in ultima istanza alla provocazione di creare Euro. 

“La prima cosa che va fatta è togliergli le chiavi dell’ufficio. Dobbiamo riportare stabilità al sistema, con o senza l’aiuto della BCE. Abbiamo la possibilità di stampare banconote da 20€” ha detto uno di loro. 

Un’azione del genere richiederebbe invocare lo stato di emergenza nazionale – per decreto – e il commissariamento della Banca di Grecia per molti mesi. Gli ufficiali dicono che questi passi dovrebbero essere affiancati da un appello alla Corte Europea: sia per dichiararne la legalità all’interno dei requisiti di crisi del Trattato di Lisbona e per denunciare la BCE per presunto “abbandono” dei suoi obblighi di mantenere la stabilità finanziaria. 

E chi “involontariamente” ha scatenato tutto questo? 

Tsakalotos ha detto al Telegraph che i creditori si ritroveranno in una posizione moralmente indifendibile se rifiuteranno di ascoltare la voce del popolo greco, specialmente dato che il FMI la settimana scorsa ha convalidato la rivendicazione principale di Syriza che sostiene che il debito non può essere ripagato. 

Ricordate che la scorsa settimana ci chiedevamo se “Il FMI aveva aperto il vaso di Pandora?”. Abbiamo trovato la risposta. Il nostro consiglio per la signora Lagarde: evitare il Sofitel di New York per le prossime settimane [Il Sofitel di New York è l’albergo della presunta violenza sessuale di Strauss-Kahn, NdT]. 

Per quanto riguarda l’Europa: benvenuti nel vostro personale weekend da Lehmann Brothers. Speriamo che anche voi vi godiate il cercare di mettere a posto le cose mentre tutto va avanti, poichè siete ufficialmente entrati nel cuore dell’oscurità monetaria. 



Fonte: http://www.zerohedge.com 



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