“Ci sarà un grosso attentato nucleare dell’Isis contro gli Stati Uniti stile 11 settembre”

“Ci sarà un grosso attentato nucleare dell’Isis contro gli Stati Uniti”: ecco cosa potrebbe succedere, almeno stando a quanto dichiarato dal portavoce del Califfato John Cantlie su Dabiq, la rivista ufficiale del gruppo terroristico.


Un ordigno nucleare o esplosivo, un attentato di grosse dimensioni contro gli Stati Uniti d’America. Questo è lo scenario dipinto da John Cantlie, il reporter di guerra inglese divenuto una sorta di ostaggio-megafono dell’Isis, suDabiq, la rivista ufficiale del gruppo terroristico.

Sembrerebbe assurdo ma il Califfato ha anche una rivista ufficiale, con cui sparge il suo verbo presso gli adepti.

LA MINACCIA DI UN MEGA ATTENTATO


Ed è proprio nell’ultimo numero di Dabiq, che mostra in copertina il segretario di Stato americano John Kerry, l’avvertimento agli USA: “L’attacco nucleare” – scrive Cantlie – “sarà importato dal Pakistan negli Stati Uniti, attraverso la Libia, poi la Nigeria e infine il Sudamerica e il Messico, sfruttando le tratte del traffico di droga ed esseri umani, con qualche tonnellata di esplosivo”.

CHI È JOHN CANTLIE


Cantlie è un corrispondente e fotografo di guerra rapito in Siria nel 2012, e divenuto con il tempo una sorta di ostaggio-megafono dell’Isis, che si occupa di realizzare la rivista Dabiq. Un giornalista “prestato” alle mire del Califfato, che utilizza qualsiasi strumento di comunicazione per lanciare i suoi avvertimenti e fare attività di proselitismo.

Nel febbraio scorso Cantlie aveva rivolto un messaggio incredibile alla sua famiglia: “Dimenticatevi di me e andate avanti con le vostre vite. Grazie per gli infaticabili sforzi che avete compiuto per il mio rilascio”.

Da quel momento non si hanno più notizie di lui se non attraverso quello che scrive su Dabiq.

LA RIVISTA DABIQ


La rivista è divenuta una sorta di organo di stampa dell’Isis, servita anche a celebrare gli attentatori del Texas, che hanno attaccato l’evento dedicato alle vignette su Maometto a inizio maggio. Fu proprio in quella occasione, quando il Califfato rivendicò l’attentato, che arrivò il primo vero avvertimento agli USA: “Quello che sta arrivando, sarà un attentato più doloroso e più amaro“.

Clicca qui per scaricare l’ultimo numero della rivista Dabiq.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Si ci sarà un nuovo attentato se trovano un altro Bush che se lo fa da solo come quello dell 11 settembre.
E bellissimo che i Terroristi abbiano anche una rivista loro e che le bombe e le armi, crescano nel deserto come i Datteri.Fantastico!

Anonimo ha detto...

NWO

Anonimo ha detto...

e se dovesse succedere sarà un'altra false flag come l'11 settembre,così gli stati uniti potranno bombardare a loro piacimento quelle zone controllate da isis e affiliati create da loro stessi ma che ne hanno perso il controllo,così si riprenderanno quelle zone senza dover dare troppe spiegazioni..

 


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