Washington prepara i droni per la Siria


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Gli Stati Uniti stanno preparando i velivoli auto-pilotati per infliggere un colpo preventivo agli obiettivi siriani, dove si suppone siano presenti armi chimiche. Anche se il Presidente Barack Obama, da Israele, ha richiesto di aspettare la conferma definitiva delle ricerche sull’adozione di sostanze velenose nella regione della città siriana di Aleppo, la CIA ha già incominciato ad organizzarsi.

Al Congresso è stata avviata la procedura per approvare o meno queste azioni. Secondo la costituzione, il Congresso deve dare il suo benestare per qualsiasi azione di intromissione militare americana al di fuori dei propri confini.

A Langley è stata creata una squadra specializzata che si occupa esclusivamente di valutare e definire gli obiettivi siriani concreti, sia materiali che umani. Sono già stati radunati qui, da Pakistan e Yemen, gli agenti della CIA che si occupano della direzione dei droni sugli obiettivi in questi paesi, oltre che in Afghanistan e Somalia. Il nuovo direttore della CIA, John Brennan, è considerato un sostenitore convinto dei droni e grande ideologo della «guerra a distanza» mediante la loro adozione.

I rappresentanti della CIA hanno steso relazioni segrete per entrambi i comitati del Congresso sullo spionaggio, dal Senato alla Camera dei rappresentanti. Di solito questo avviene prima che la Casa Bianca prenda importanti decisioni.


Il Presidente del Comitato del Senato per le esplorazioni, il democratico Dianne Feinstein, dopo la sessione a porte chiuse, si è astenuta dall’affermare se l’attacco alla Siria sia inevitabile o meno, ma ha detto:


Durante le riunioni a porte chiuse veniamo in possesso di informazioni assolutamente riservate, le stesse della Casa Bianca. Come ho già dichiarato, sarà la Casa Bianca a prendere una decisione. Credo che siamo giunti a un momento disperato. Il regime siriano si trova in una condizione ancora più disperata. Sappiamo dove si trova l’arma chimica e stiamo entrando in un periodo torbido. La Casa Bianca dev’essere pronta a tutto.

A sua volta, il Presidente del Comitato speciale per le esplorazioni della Camera dei rappresentanti, il repubblicano Mike Rogers, ha dichiarato che la questione è già arrivata al punto critico oltre cui non si può più indulgere nei confronti del regime di Assad.

Credo che ci ritroviamo ad avere determinati obblighi morali e dobbiamo agire contro la facoltà della Siria di utilizzare l’arma chimica. Se questo comporterà una contenuta azione militare, allora, ripeto, abbiamo la responsabilità morale di condurla.

Un gruppo speciale della CIA in Siria sta lavorando a stretto contatto con gli organi di spionaggio di Arabia Saudita, Giordania, Turchia e altri paesi della regione. Sta raccogliendo tutte le informazioni utili sugli obiettivi, le loro caratteristiche e i loro sistemi di difesa. Allo stesso tempo, come annuncia il giornale «Los Angeles Times», si sta elaborando un dossier dettagliato sui sostenitori attivi di Al-Quaeda nei gruppi dell’opposizione. Washington ultimamente è molto preoccupata per il fatto che i gruppi islamici più radicali dell’opposizione stanno raccogliendo sempre più vittorie in Siria. Il dossier della intelligence sui gruppi radicali potrebbe essere utilizzato per far sì che gli elementi più moderati dell’opposizione, come si è espresso il quotidiano, «abbiano la meglio su di loro». Molto probabilmente si tratta dell’eliminazione fisica di coloro che in USA vengono considerati agenti di Al-Quaeda

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