Dopo il dispiegamento della Nato di missili anti-missile
Patriot al confine tra Turchia e Siria, Teheran ha parlato chiaramente
di preparativi per una guerra mondiale.
La Siria è in fiamme, ma la tensione si è già propagata in tutto il
Medio Oriente,
raggiungendo la vicina Turchia e l’Iran, paese legato a doppio filo con il destino di Bashar al-Assad a Damasco. Teheran infatti è un saldo alleato di Assad, forse l’ultimo alleato di Assad nell’area oltre ad Hezbollah, e secondo alcune voci diversi analisti militari iraniani sarebbero in Siria per aiutare le forze armate siriane contro i ribelli. D’altro canto anche Ankara ha preso parte attiva nel conflitto siriano permettendo a migliaia di ribelli di infiltrarsi in Siria transitando proprio dalla Turchia, e diversi incidenti diplomatici tra Ankara e Damasco hanno anche rischiato di far saltare il banco, scatenando una guerra anche tra i due Paesi. Sulla base di quegli incidenti tuttavia, la Turchia ha ottenuto dalla Nato il dispiegamento di diversi missili Patriot sul confine con la Siria, una misura sulla carta a carattere difensivo, ma che secondo molti potrebbe rappresentare un prologo a un conflitto mondiale ormai imminente. Questo almeno è ciò che pensano i vertici militari iraniani che, senza giri di parole, sabato hanno parlato alla Tv nazionale di una minaccia alla pace e al futuro dell’umanità. A parlare è stato il Generale delle Forze Armate iraniane Hassan Firouzabadi, che ha ammonito che la mossa dei Patriot potrebbe avere l’unico risultato di aggravare sul campo il conflitto siriano. ”Sfortunatamente, uno dopo l’altro, i paesi occidentali stanno approvando il dispiegamento di missili Patriot al confine con la Siria mentre stanno in realtà pianificando una guerra mondiale, che è molto pericolosa per il futuro dell’umanità e dell’Europa“, ha detto Firouzabadi ai microfoni della Tv nazionle, chiedendo poi subito dopo alla Turchia di ripensarci, prima che sia troppo tardi.
raggiungendo la vicina Turchia e l’Iran, paese legato a doppio filo con il destino di Bashar al-Assad a Damasco. Teheran infatti è un saldo alleato di Assad, forse l’ultimo alleato di Assad nell’area oltre ad Hezbollah, e secondo alcune voci diversi analisti militari iraniani sarebbero in Siria per aiutare le forze armate siriane contro i ribelli. D’altro canto anche Ankara ha preso parte attiva nel conflitto siriano permettendo a migliaia di ribelli di infiltrarsi in Siria transitando proprio dalla Turchia, e diversi incidenti diplomatici tra Ankara e Damasco hanno anche rischiato di far saltare il banco, scatenando una guerra anche tra i due Paesi. Sulla base di quegli incidenti tuttavia, la Turchia ha ottenuto dalla Nato il dispiegamento di diversi missili Patriot sul confine con la Siria, una misura sulla carta a carattere difensivo, ma che secondo molti potrebbe rappresentare un prologo a un conflitto mondiale ormai imminente. Questo almeno è ciò che pensano i vertici militari iraniani che, senza giri di parole, sabato hanno parlato alla Tv nazionale di una minaccia alla pace e al futuro dell’umanità. A parlare è stato il Generale delle Forze Armate iraniane Hassan Firouzabadi, che ha ammonito che la mossa dei Patriot potrebbe avere l’unico risultato di aggravare sul campo il conflitto siriano. ”Sfortunatamente, uno dopo l’altro, i paesi occidentali stanno approvando il dispiegamento di missili Patriot al confine con la Siria mentre stanno in realtà pianificando una guerra mondiale, che è molto pericolosa per il futuro dell’umanità e dell’Europa“, ha detto Firouzabadi ai microfoni della Tv nazionle, chiedendo poi subito dopo alla Turchia di ripensarci, prima che sia troppo tardi.
Il 21 novembre Ankara aveva richiesto ufficialmente alla Nato di
dispiegare i missili Patriot lungo il confine con la Siria dopo una
serie di incidenti di frontiera. Il 4 dicembre la richiesta della
Turchia è stata accettata con la Germania e l’Olanda che stanno
preparando l’invio di altre batterie di missili. Secondo alcune stime ci
saranno 400 soldati tedeschi e 360 olandesi che accompagneranno le
batterie di missili nel gennaio 2013. Come se non bastasse in Turchia
arriveranno altri 400 soldati americani dispiegati direttamente dal
segretario americano Leon Panetta assieme ad altre due
batterie di Patriot. Alla luce di questo Ankara ha permesso di buon
grado ai suoi alleati della Nato di costruire una nuova base militare
nella provincia occidentale di Izmir nei primi giorni di dicembre.
Inoltre alcuni specialisti e tecnici della Nato starebbero cercando
possibili siti per piazzare le batterie di Patriot nella provincia di
Sanliurfa, a sua volta confinante con la Siria. La cosa preoccupante
però è che oltre a Teheran, anche Mosca ha esternato le sue
preoccupazioni riguardo al dispiegamento dei Patriot. La Russia è
l’ultimo grande alleato di Damasco in Medio Oriente, e il ministro degli
Esteri Sergey Lavrov ha parlato nelle scorse ore di una situazione
difficile, nella quale “Ogni provocazione potrebbe portare a grandi conflitti armati“.
Sabato il ministro degli Esteri iraniano, Ali Akbar Salehi, ha promesso
a teheran di non voler permettere all’Occidente di esautorare Bashar
Assad.
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