Cina: l'inquinamento è fuori controllo


Di Debora Billi
Sembrava anche a me un titolo un po' esagerato, ma è quello che usa proprio il Business Insider. E in apertura poi ci mette il carico da 11:

La Cina sta distruggendo il mondo.
Urca. Ecco i dati a suffragio della pesante accusa, ricavati da un report dell'ONU:
Il 22 per cento delle emissioni globali arriva dalla Cina, a paragone del 13% degli Stati Uniti e del 10% dell'Europa.
La Cina inquina molto più degli USA malgrado abbia un PIL inferiore di un terzo, e questo fenomeno sarebbe dovuto alla sua rapida espansione oltre che al sostenuto uso di carbone e a regolamenti piuttosto lassisti in fatto di ambiente.

Oltre ai toni allarmistici nei confronti del "pericolo giallo" che ingrigisce il pianeta, bisognerebbe però anche fare qualche altra piccola considerazione. Che i cinesi inquinano il doppio degli americani, ma sono più del triplo, ad esempio; oppure, che finché eravamo noi ad inquinare si parlava di crescita e progresso che non si può fermare, mentrequando sono gli altri ad industrializzarsi diventano pericolosi avvelenatori del mondo; infine, che buona parte di tanto zelo produttivo ed energivoro serve a produrre tonnellate di cianfrusaglie su cui si regge la società dei rifiuti, ovvero la nostra.
Noi non siamo riusciti a far andare le acciaierie coi pannelli solari, e infatti le chiudiamo, tanto ci sono i cinesi a produrre l'acciaio e a inquinarsi l'aria. Però poi non lamentiamoci anche di questo: perché l'alternativa è solo fare un pochino a meno dell'acciaio e di tutte le altre cose. E ciò fa inorridire tutti. Piuttosto che la decrescita, continuiamo pure a distruggerci il mondo.
(Nella foto-Photopin: tramonto a Shanghai. Sembra la periferia di Barad-dûr.)

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