In Spagna infiamma la protesta, in Italia la caccia all'ombrellone

Gli spagnoli si riversano esasperati nelle piazze, bloccano il paese, si scontrano con la polizia, nonostante lacrimogeni e pallottole di gomma, perfino addosso ai bambini.

Gli italiani stanno a guardare, esternando al più qualche mugugno, e l'unico luogo nel quale si riversano in massa é caratterizzato dal bagnasciuga, dove lottano stoicamente per la conquista di un ombrellone.

In Spagna, sia pur fra mille contraddizioni, sembra esistere la percezione del disastro immanente che sta abbattendosi sulla testa di tutti. I cittadini tentano una reazione (magari disordinata e probabilmente inutile) e realizzano la necessità, di scendere in strada, senza che per forza di cose debba esserci qualcuno che ce li conduca per mano.

In Italia la popolazione si divide fra i lettori di Libero e del Giornale, che attendono fiduciosamente il momento in cui le forze dell'ordine e l'esercito verranno a liberarci dai banchieri che pagano loro lo stipendio. E gli ascoltatori di Travaglio e Santoro che altrettanto fiduciosamente aspettano la "chiamata alle armi" della sinistra, al momento troppo impegnata a discutere dei matrimoni gay e delle primarie.

Nel frattempo, nonostante proprio ieri sia stato approvato il MES, nell'indifferenza generale, tutti (tranne gli 8 milioni d'italiani ormai alla fame) corrono affannosamente alla ricerca di un ombrellone e di uno scampolo di battigia dove andarsi a coricare.
Il caldo imperversa e agitarsi troppo potrebbe far male alla salute, l'ha detto anche il TG.

Marco Cedolin

Tratto da: http://isegretidellacasta.blogspot.it

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