Come in un brutto Film di Fantascienza


All’Isola d’Elba, dal suo esile centro della sua forma a farfalla, si poteva osservare un curioso fenomeno atmosferico, mentre giorni di intenso traffico aereo si alternavano a giorni di traffico totalmente assente. Nei giorni di traffico intenso il cielo si ‘colorava’ di un velo bianco pallido che schermava il cielo e occludeva la vista dei celebri tramonti sul mare, con il sole ridotto a pallido lumicino filtrato da uno spesso schermo dal colore bruno e spento tipico del sangue coagulato. Le scie chimiche diurne orridamente visibili si disponevano a raggiera a partire da un ‘centro’ apparente sull’orizzonte ligure. Un ventaglio di linee bianche separava gli uomini dal sole, donando a tutto una colorazione fredda ed irreale assieme alla estraniante sensazione di partecipare, nel ruolo di comparse, ad un brutto film di fantascienza. 

Le scie chimiche sono continue: diurne e notturne, di lunga durata o di ‘mantenimento’. Aerei bianchi depositano i loro veleni con una perseveranza meccanica, senza tregua, seguendo un protocollo integrato e massivo e piani di volo cadenzati. 

Mi sono sempre chiesto cosa fosse possibile fare per contrastare questa sciagura, oltre alle altre ben note operazioni correlate. Questo blog è parte di questa risposta. Il dialogo, la ricerca, lo studio, la condivisione, ma anche le forme di comunicazione più eteree e sottili sono validi strumenti umani da opporre al freddo orrore che ci si para d’innanzi. Esiste il pericolo che si cada nel deprimente compiacimento ferale di vivere un momento chiave per l’umanità, sottoposta com’è ad un insieme di fattori dalla potenza inaudita ma dall’apparenza elusiva. 

Elusività ed inganno sono caratteristiche proprie di questo tempo, propedeutiche non a qualcosa che presto si paleserà ma a qualcosa che possiamo già considerare pienamente ‘incarnato’. Forse il tassello mancante è solo un sigillo terminale di proprietà: il nome da imprimere sul pianeta riconfigurato, un marchio definitivo di consacrazione al male. Ed il male è l’abbandono delle radici, della memoria, del significato pieno e profondo delle nostre azioni, dell’essere e del vivere. Se piuttosto che ritrovare faticosamente noi stessi preferiamo lasciarci ipnotizzare dalla TV ed imbottirci di farmaci e droghe, vivendo una vita che non ci appartiene, allora possiamo ben considerare persa la battaglia. 

Invito chi mi legge a riflettere con serena profondità e  ad interagire con i suoi simili in modo proficuo, attivo ed intenso.  Tutti si devono attivare perché è in gioco il futuro di tutti noi e dei nostri cari. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

...qui a Genova, ci hanno irrorato per tre giorni consecutivi (il 24, 25 e 26 giugno) e ieri pomeriggio, ho vito atterrare all'aereoporto Cristoforo Colombo che da casa mia si vede benissimo, uno di quegli aerei bianchi, senza livrea o bandiera sulla coda, praticamente anonimo, ma chi li manda?

 


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