Gli squali: una specie a rischio di estinzione

Immaginereste un oceano senza squali? Il rischio è alto. Una recente ricerca dalla University of Hawaii suggerisce che la presenza umana ha un impatto grave e fortemente negativo sugli squali, riducendo il numero di oltre il 90%. Gli squali svolgono un ruolo fondamentale negli ecosistemi della barriera corallina. Eppure ogni anno, milioni di esemplari vengono uccisi per prelibatezze asiatiche e cure per il cancro di cui è stata smentita la loro efficenza curativa.

Non c'è dubbio, le nostre abitudini di pesca agli squali hanno devastato le loro popolazioni; le uniche domande che rimangono sono: quanto effetto stiamo avendo sugli squali e se questo grande pesce potrà recuperare la specie in futuro. Nel tentativo di rispondere alla prima domanda, un team di ricerca ha emesso alcuni dati davvero sorprendenti.

Le indagini sono state portate avanti dal Programma Reef Monitoring Coastal NOAA (CRED) per calcolare l'effetto della presenza umana sulle popolazioni di squali. Il team CRED ha contato gli squali in tutto il Pacifico utilizzando i sub e le esporazioni marine, il modo più efficiente ed efficace per studiare le creature oceaniche su larga scala spaziale. I risultati sono stati chiari e fanno riflettere.

"Intorno ciascuna delle aree densamente popolate monitorate - nelle isole hawaiane principali, l'arcipelago Mariana e delle Samoa Americane - il numero di squali di barriera sono molto diminuiti", ha detto Marc Nadon, autore principale dello studio. "Stimiamo che sono rimasti meno del 10% di esemplari rispetto ai dati degli anni passati". Il team ha stimato che meno di 100 persone sono sufficiente a ridurre le popolazioni di squali del 20%.

I risultati sono coerenti con altre ricerche in questo campo. Nel 2003 ad esempio, è stato scoperto che le popolazioni di squali nell'Atlantico nord-occidentale è sceso oltre il 65% tra il 1986 e il 2000. Allo stesso modo, nel 2010 si è stimato che le popolazioni di squali nel Arcipelago Chagos era diminuita del 90% dal 1970. Non possiamo continuare a trattare questi animali nel modo in cui stiamo facendo ora, arriverà il giorno in cui questa specie rischierà davvero l'estinzione dal Pianeta Terra.

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